June 11, 2025 47

La famosa “legge dello specchio” in amore

Riporto alcune riflessioni di Andrea Panatta sulla ormai celebre "legge dello specchio" in amore

"Gli ambigui che incontriamo e coi quali ci relazioniamo sono spesso il riflesso dell'ambiguità con la quale ci relazioniamo a noi stessi. E l'ambiguità con sé stessi ha sempre a che fare con una mancata consapevolezza del proprio valore, dei propri valori. Questo si rispecchierà spesso e volentieri in una realtà che ci ripresenta persone ambigue, che non ci daranno mai la certezza di quanto davvero valiamo. Il guaio è, che se non riconosciamo noi quel valore a noi stessi, la realtà non farà che confermarci questo dubbio, come un fedele specchio del quale ahimè, è perfettamente inutile cercare di pulire la superficie."

Dopo una serie infinite dello stesso copione, arriva il momento di fare i conti dentro di sè con tutto l’amore che è mancato, o che non abbiamo riconosciuto, percepito, accolto. Abbiamo bisogno di imparare a sentire ognuno per sè, ma bisogna fare silenzio e camminare da soli nel fango, dobbiamo guardare in faccia ogni dolore. Ma bisogna avanzare nel cemento prima che s’indurisca troppo.

E quando incontreremo la stessa tipologia di persona allora:

"Possiamo guardare questa persona e decidere di scegliere di nuovo. Ecco l'infedele numero cinquantuno che è esattamente uguale all'inaffidabile numero cinquanta e al numero quarantanove e al numero quarantotto. Ogni volta ci viene chiesto di guardare chi stiamo scegliendo. Possiamo cambiare le nostre priorità e dire: <<Scusa, ma non mi interessa sceglierti di nuovo. Ho scelto di avere una relazione con qualcuno come te giovedì scorso, il mese scorso, l'anno scorso e la scorsa vita, e non sceglierò di nuovo qualcuno come te. Mi merito qualcuno che sappia ascoltarmi, qualcuno che collabori con me" Paxton Robey

Emerson diceva "Anche se giriamo il mondo in cerca di ciò che è bello, o lo portiamo già in noi, o non lo troveremo mai"

Spesso spendiamo una vita a cercare fuori chi riconosca il nostro valore, dimenticandoci di partire dall'interno, sta a noi individuare quel bello dentro di noi, sentirlo, farlo risplendere, poi nel rispetto di noi stessi proiettarlo e ricercarlo anche al di fuori. Spesso sotto nascondiamo ancora la paura profonda di restare soli e il bisogno inconscio che qualcuno ci faccia sentire finalmente al sicuro, visti e scelti. Tutto cambia quando smettiamo di concentrarci su un lui o una lei e iniziamo a concentrarci su di noi. Andiamo andare l’illusione del controllo e ci focalizziamo sul diventare la versione di noi che si sente già amata. Solo allora potrà arrivare qualcuno, non per colmare un vuoto ma per camminare al nostro fianco.

Nessuno può fare uscire da te, ciò che non stava già dentro di te...

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